Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/137

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uale? — chiese la signora Baccini. — Quella di portar con noi Cocò: di fargli rivedere il suo paesello nativo, la sua prima padroncina.... — La Marietta? — Lei. E con lei la buona Tohia, Giampaolo, Geppino.... — Il galletto tentò di slanciarsi fra le braccia di Masino, ma non gli ressero le forze e proruppe in un Chicchirichì che era tutto un poema di gratitudine e di tenerezza. — Povera bestiuola! — disse la signora Baccini, asciugandosi gli occhi. — Ec’è chi nega l’intelligenza alle bestie? — Com’ è vivo, com’ è sentito anche nei polli l’amor di patria! — Avvenne un breve silenzio. La signora, dopo aver fatta una nuova carezza al « Pulcino », si congedò con bel garbo dal giovane che l’accompagnò fino alla carrozza, dicendole: — Uno di questi giorni, la mamma o io, verremo a portarle il segitìto delle Memorie di Cocò. — »