Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/61

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e dopo, sorridendo: ― Io, non c’è pericolo che vada a Madrid altro che in sogno; ma anche nel caso che ci andassi, i galli per me potrebbero star freschi! Non mi moverei ad andarli a vedere, neanche se mi pagassero a peso d’oro.

― Brava bambina! ― disse la signora Clotilde questi sentimenti ti fanno onore; o pensa che cosa dirai allorchè, divenuta grandina, studierai la storia e specialmente quella della nostra patria! Sentirai!

― Misericordia! O che anche lì, signora Clotilde, ci sono de’ galli che si beccano?

― Altro che galli, piccina mia! Sono uomini di carne come siamo noi....

― E perchè si battono? forse per divertir la gente?

― Tutt’altro! si battono per puntigli, perchè vorrebbero comandare su de’ paesi che non spettano a loro, e qualche volta anche per capriccio.

― Dio mio! O quelli che comandano non possono impedir questi orrori?

― A volte sì e a volte no.

― Ecco perchè, anno, quando andò soldato Cecco della Nunziatina, tutti gli piangevano dietro!

― Lo credo io, ― interruppe Alberto ― andava alla guerra! Poverino! Io, quando sarò grande, anderò a nascondermi magari sotto terra, perchè non mi piglino.

― E faresti male, ma male di molto, Alberto mio; ― disse amorevolmente il signor Angelo, traendosi il figlioletto sulle ginocchia ― senti veh: certe cose non le puoi capir per bene perchè sei ancora piccolo, ma io m’ingegnerò di farti intender questa alla meglio. Senti: le vuoi bene alla mamma?