l’uomo che si modera
venendo a fatti gravi e pensati, il teologo fermo quando (bene o male) vede
chiaro il diritto suo canonico, ma titubante negli affari
umani. — Finalmente [1080] ei si decide e dichiara per Rodolfo; ed Arrigo
aduna, all’incontro, i suoi a Brixen, e fa eleggere antipapa Ghiberto
arcivescovo di Ravenna, uno de’ piú scomunicati. Allora, in situazione giá
estrema, diventa, come sogliono i veri grandi, grandissimo Gregorio VII. Fa
pace con Roberto Guiscardo, il piú potente de’ duchi normanni che fosse
stato per anco, vero fondatore di quella monarchia; e se ne fa un alleato,
che fu in breve quasi unico. Perciocché, al medesimo dí 15 ottobre le
schiere di Matilde toccano nel Mantovano una gran rotta dalle imperiali, ed
è mortalmente ferito re Rodolfo in un’altra battaglia in Germania. (Il
ducato di Svevia fu allora dato da Arrigo agli Hohenstaufen, che furono poi
i successori della casa, i continuatori dell’opera de’ Ghibellini). — Allora
[1081] fa sua seconda e ben diversa discesa Arrigo, or vittorioso ed a capo
d’un grand’esercito. Pone assedio a Firenze, ma n’è respinto; una prima
gloria di quella cittá, che non diremo ancor guelfa, ma giá papalina ed
anti-imperiale; una prima gloria mal avvertita dagli storici fiorentini,
piú attenti a’ pettegolezzi interni o vicini, che non alle opere veramente
nazionali di lei. Arrigo poi venne con Ghiberto a campo dinanzi a Roma; ma
ivi pure, respinto dalla malaria, levò l’assedio, e tornò a Toscana e a
Ravenna, dove poi svernò, mentre in Germania si eleggeva contro a lui un
nuovo re, Ermanno di Lorena. — Alla primavera del 1082, ritorna Arrigo
dinanzi a Roma; e di nuovo se ne ritrae alla stagione della malaria, e
risale a Lombardia. Al terzo anno [1083], pone e leva un terzo assedio.
Finalmente al quarto [1084], ei tratta col popolo romano stanco, o, dicono,
compro da lui. Gli sono aperte le porte; il perdurante pontefice co’ grandi
che stavan per lui si racchiude in castel Sant’Angelo; e, intronizzato
l’antipapa Ghiberto, da costui poscia è incoronato l’imperatore. Allora
finalmente a muoversi il tardo alleato, Roberto Guiscardo, che erasi
occupato fin allora nell’ingrandirsi in Puglia, e cacciarne i greci e
perseguirli in lor terre; e che, per volersi far