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Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1911, III.djvu/399

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396 PARTE SECONDA l’alicorno, di leggero se le porgerebbe alcun soccorso e s’aiuteria, perciò che per lunghi esperimenti s’è visto che nei morbi pe- stilenziosi, mali di veleno e vermi di fanciulli ed in altre infermità, è stato esso corno, fattone polvere e bevuta, di mirabil giovamento, ancor che alcuni dicono che Ippocrate e Galeno non ne faccino menzione. — Io averò di questo corno — disse Camillo, e subito mandò a casa a pigliarlo. Ora tanta fu la forte imaginazione e persuasione di Cinzia d’aversi avvelenata, che si senti tutta ingombrare da un agghiacciato e tremante freddo e le pareva che tutte l’interiore grandemente le dolessero e nel ventre se l’aggroppassero in mille nodi, di maniera che le vennero gocciole assai di sudor, fredde e grosse come un cece. Poi si sonnolente e gran sonno la occupò che non poteva a modo veruno tener gli occhi aperti. Camillo e gli altri l’erano a torno e con dolcissime parole la confortavano, essortandola a voler vomitar, il veleno e prepararsi a pigliar alcun rimedio. Era già messo in ordine un bicchiero d’olio commune fatto intepidire, a ciò che tutto l’inghiottisse e vomitasse; ma ella, ancora dal sovra venuto accidente oppressa, non dava orecchie a cosa che se le dicesse. E cosi stette buona pezza, di modo che vero è che l’imaginazione fa spesso effetto. Poi cessato l’accidente, ella sospirando apri gli occhi e di nuovo fu essortata a volersi aiutare e bevendo l’oglio sforzarsi di vomitare; ma egli si cantava a’ sordi. Ella era pure determinata per ogni via di voler morire né voleva intendere che di rimedio alcuno se le favellasse, onde non fu mai possibile a persuaderla che volesse ber l’oglio. In questo era stato portato il corno de l’alicorno, del quale alquanto di polvere se ne prese che con una lima si limò; poi fatto pigliare il rimanente del corno, si mise dentro un bicchiero si ben lavato che pareva d’ariento, e su vi s’infuse acqua fresca, chiara come cristallo. Delio, preso il bicchiero, andò con quello a Cinzia e le disse: — Ecco, Cinzia, il rimedio del veleno che bevuto hai, il quale se tu bevi, sentirai in poco d’ora meraviglioso conforto al tuo male. Fa’ buon animo e bevi animosamente. Su, non tardar più. Mira come questa acqua bolle e manda in alto i suoi bollori senza che fuoco la scalde, ché questo fa l’occulta vertù