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38 | parte seconda |
corse ne le branche del lione, il quale, presolo, lo teneva e non gli faceva mal alcuno. La sbigottita giovane credette di morir di doglia, e ricordandosi de le minacce de la padrona che sapeva amar sommamente il cane, e dubitando non esser da lei fieramente battuta, senza più starvi a pensar su, fatta per disperazion sicura, intrepidamente, con stupore di chiunque la vide, s’appressò al lione e fuor degli unghioni gli levò il cagnolino.
Il lione né più né meno si mosse contra la giovanetta, come averia fatto una semplice pecora; il che diede assai che dire a tutti, e molti ci furono che lo attribuirono a la verginità de la giovane e a la natural clemenza del lione. A me basta d’aver narrata la cosa come fu. Voi mò investigate la cagione di questa mansuetudine.