Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1912, V.djvu/261

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25'S PARTE QUARTA avedulo, disse: — Che trenta diavoli andate voi a questa ora bazzicando in questi luoghi? — E mostrando essere molto adirato: — Io pagherei una bella cosa — soggiunse — se voi ora non mi avessi sviato, perciò clic sono passati via infiniti istanti del corso del cielo cerca una cosa che io astrologava, e ci vorrà del tempo avanti che io pervenga ove era. Andate per l’amor di Dio, e non mi rompete il capo. Questa è una gran cosa, che io non possa avere due ore il giorno per fare ciò che mi vien voglia. — Ove è il Gonnella? dimanda qui il Gonnella. Fa’ che venga tosto. — Quando poi vengo, trovo che non ci è nulla. — Il marchese allora: — Oh vedi bello tratto! Questo è uno de li tuoi tratti che sai fare. Che ghiribizzi hai tu nel capo? che farnetichi? che astrologhi? Questa sarà ben bella se vorrai darmi ad intendere che tu t’intenda di astrologia. Qui la tua vanga non intrerà nel mio terreno. — Orsù — soggiunse il Gonnella — io mi troverò pure uno picciolo luogo ove voi non verrete a disturbarmi, ché se voi sapessi ciò che io faceva, non mi avereste rotta la fantasia. — Crebbe allora il maggiore desiderio del mondo al marchese di spiare e intendere che cosa fosse questa, e instantissimamente cominciò pregarlo che volesse manifestarli ciò che faceva. Poi che si ebbe lasciato pregare e ripregare assai, disse il Gonnella: — Io faceva adesso una figura astrologica e quasi era finita, ma voi con la venuta vostra mi avete guasto il tutto, ché Dio sa quando io mi troverò disposto a sgrammaticare queste chimere astronomiche. — Oh oh! — disse il marchese, — io dico bene che queste sono de le tue filostocche e de le baie che non vagliano nulla. Dimmi, ove hai tu apparato astrologia? certo tu farnetichi, pazzarone che sei. — Io Io dico, dissi e dirò tuttavia — rispose il Gonnella, — che dimorerò vosco cento anni, e ancora non saperete la millesima parte de le mie vertù. Andate, andate, e non mi date noia. Fareste ben meglio ancora voi a imparare questa bellissima e dilettevole scienza, che vi potrebbe ancor giovare assai, ed è molto facile a impararla. E io mi obligo in poco spazio di tempo a insegnarvela. — Si parti il marchese senza fare altro motto. Cominciò poi il Gonnella ogni di fare caratteri e segni,