Pagina:Bardi - Discorso sopra il giuoco del calcio fiorentino, 1580.djvu/23

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D E L  C A L C I O. 21

[versione diplomatica]


le teſte dello ſteccato condotta foſſe, perchè all'hora eſſendo grande il periglio, deono gli Innanzi, che ſtanno per perdere la caccia con gli Innanzi aduerſarij meſcolarſi, a quanto poſſono impedirli, che la palla ſoura il loro ſteccato non paſsi, auuertendo però, che tre, o quattro di loro rimanghino in ſu gli auuerſarij Sconciatori, a fine che ſe la palla, o da i Datori, o da altri foſſe loro della fila cauata, ſiano preſti à far sì, che Sconciatore, o Datore della nimica ſchiera non la poſſa fare eſſere, e non rimanga vincitore della caccia. In tal caſo apporterebbe giouamento grande alla ſua bāda vn giocatore gagliardo, ilquale alla palla deſſe di piglio, e tenendola ſtretta con vna frotta de ſuoi vrtando faceſſe ogni sforzo per racquiſtare qualche parte della piazza perduta. Queſto ho ueduto già io far molte volte ad alcuni buoni giuocatori con gran profitto, & riuoltar di fortuna, che è la bellezza maggiore nō pure d'ogni giuoco: ma delle comedie, delle tragedie, & d'ogni ſorte di poetica compoſitione. Per l'ordinario non iſta bene, che queſta ſorte di giuocatori, cioè gli Innanzi prendano mai la palla in mano, ſe non per dirizzarlaſi fra i piedi, ſe già non ui ſi trouaſſe qualchuno tale, quale mi rimembra già hauer veduto, che eſſendo gagliardiſsimo, deſtriſsimo, & velociſſimo corridore ſtaua sbrancato alquanto dagli Innanzi per trauerſo al luogo doue egli la palla vedeua, & quando punto, punto ella vſciua, ei la carpiua, e ſerpeggiando correua, & ſi faceua, che in ſu lo ſteccato conducendola (quando manco ſperar ſi poteua) apportaua alla ſua parte la uittoria con quella gloria, & applauſo, che harebbe un ſoldato, ilquale mentre con tutte le forze al padiglione del ſuo Re ſi combatteſſe, il Re nimico reſtare ſenza guardia auuertiſſe, è lui là correndo prendeſſe. A tali Innanzi s'auuiene il pigliare in mano la palla, e nō à certi, i quali pigliandola inſino allo Sconciatore à pena


[versione critica]


le teste dello steccato condotta fosse, perchè all'hora essendo grande il periglio, deono gli Innanzi, che stanno per perdere la caccia con gli Innanzi adversarij mescolarsi, a quanto possono impedirli, che la palla sovra il loro steccato non passi, avvertendo però, che tre, o quattro di loro rimanghino in su gli avversarij Sconciatori, a fine che se la palla, o da i Datori, o da altri fosse loro della fila cavata, siano presti à far sì, che Sconciatore, o Datore della nimica schiera non la possa fare essere, e non rimanga vincitore della caccia. In tal caso apporterebbe giovamento grande alla sua banda un giocatore gagliardo, ilquale alla palla desse di piglio, e tenendola stretta con una frotta de suoi urtando facesse ogni sforzo per racquistare qualche parte della piazza perduta. Questo ho veduto già io far molte volte ad alcuni buoni giuocatori con gran profitto, et rivoltar di fortuna, che è la bellezza maggiore non pure d'ogni giuoco: ma delle comedie, delle tragedie, et d'ogni sorte di poetica compositione. Per l'ordinario non ista bene, che questa sorte di giuocatori, cioè gli Innanzi prendano mai la palla in mano, se non per dirizzarlasi fra i piedi, se già non vi si trovasse qualchuno tale, quale mi rimembra già haver veduto, che essendo gagliardissimo, destrissimo, et velocissimo corridore stava sbrancato alquanto dagli Innanzi per traverso al luogo dove egli la palla vedeva, et quando punto, punto ella usciua, ei la carpiva, e serpeggiando correva, et si faceva, che in su lo steccato conducendola (quando manco sperar si poteva) apportava alla sua parte la vittoria con quella gloria, et applauso, che harebbe un soldato, ilquale mentre con tutte le forze al padiglione del suo Re si combattesse, il Re nimico restare senza guardia avvertisse, è lui là correndo prendesse. A tali Innanzi s'avviene il pigliare in mano la palla, e non à certi, i quali pigliandola insino allo Sconciatore à pena


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