Pagina:Bardi - Discorso sopra il giuoco del calcio fiorentino, 1580.djvu/34

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Dtteo&so Sa.rr. a Li.Givoco farii auuett meninthe itutti quanti.n unm«f.l..pp.r tengono ragicneió, Le pugna nelCalcio tnteruengono non conte proptiedi quello: ma come confcguent, da oli; Ideiti de gli humani animi cagionate, & aggiunte. ^onciofiaco^a;chenoftia natura airlcai& a gh altri tot» bid. mouimenti dell’animofia tantofbgget tacche jbjt«cofamuna di quelle,che noi lvno, qon i akro tramam,, fi fornifee fenza-mefcolamento di alcuno meno che ia gioneuole mouimcnto. La ondeaWcampionrdg Calcio fianco Datore Sconciatole«Innanzi, fTendo fpronati,efpinti da collera, o dainuidia, o da alt a o pafsione,& giuocando fuori del douere conmod. vtUla ni,& fcortefi,è forza che gli altri non effendo * fcffo.ne facciano nfemimento,&cefi vengono alle pugna,all raconuiene, chequalunche iui fiapm uicinoh diuid. & non dee ad alcuno d, ehi la «.m montarloTdegnarf, n effer troppo tolto dalla zuffa diuelto, comefequiut a SS»“^^™ffònÒAni t o,eMdi«s».-no«offendere.perchè egli fapeuacheniutiopuoelfere da altri.che da fe (le®) offefo, ne d altro, chedt Ina colpadolerfi. Adunque ìafeifi alle brutte fierelo imbizzatireper le nercolle del corpo. In oltre a G.uocatore huomo d. rnrattnio & di virtù fi difdice alcun pugno menai e in dt uidenfotii perchè al compagno fuoi farebbe g’»> «’to anonlafciarlo(comedapocofofie)faredaieiu t ta,laquale in quantunche minima cola non fi uuole difprezzare:perchele cole piccole fono delle grand, mot. Sra.&faggio, & acbi uuole fare hab.to nella ertezza, conuiene in ogni azzione; benché fKOjh-H