Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/213

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ch’io m’adoprai allora contro di lei. Ma che ci ho io a fare s’io sono un pezzaccio di contraddizione senza capo e senza coda? Oh, la strana cosa quel fantoccio che chiamasi l’uomo! come pieno di qualitá che sempre fanno a’ cazzotti l’une coll’altre o, come la fraseggiò meglio Fiacco, pugnantia secum frontibus adversis\ Quando il caso è d’altrui, le belle cose che quel fantoccio sa dire! quando il caso è suo, le brutte cose ch’e’fa! Ponlo a speculare: quanto è savio! Ponlo ad operare: gli è matto che non si può piú in lá! Oh, signor Tommaso e Maurizio e Micheli! Tiriamo un poco innanzi cosi alla meglio, anzi pure cosi alla peggio, né voglianci dimenticare di pregare il Signor Dio che ci aiuti in queste nostre tante debolezze, in queste nostre tante miserie! Voglia Egli che la ci vada bene all’ultim’ora, giacché sino alla penultima a malapena c’è da sperare che non siam pazzi, a cagione di questa carnacciaccia che ci abbiamo intorno, la quale fa si che, quando entriamo ’n una chiesa dove si predichi, ne pare il predicatore sia uno e gli uditori di molti, comeché in effetto sia tutto all’opposto, poiché tutti sono predicatori ed uno solo, anzi nessuno, è uditore! Orsú, signor Micheli: per non mi meritare quel mal appellativo di scioperone, che voi sospettate sia l’unica sorgente dell’infelicitá in cui sono tombolato come un gonzo, senz’ aspettare a domattina io mi voglio porre bello e stasera a rivedere certi miei manoscritti intorno ai cenomani e agli allobrogi, e voglio ricorreggerli e voglio ampliarli per darli poi forse alle stampe. Cosi farò qualche cosa, cosi non farò lo scioperone, e cosi per conseguenza non sarò forse piú maninconoso, ché mi vergogno pur d’esserlo piú che non vergognereimi d’andar per via se venissi a perdere il naso. Chi sa? Questa po’ di fatica a cui mi voglio a mio marcio dispetto accignere immediate, sveglierá forse nella mia intorpidita mente qualche brulichio; e forse che i miei pensieri cesseranno dall’essere freddi e languidi e abbuiati e di color giallognolo, come voi mi dite che