Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/361

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Lo sforzare i frati a scappucciarsi, vogliano o non. vogliano, come fece in diebus illis quel furfante d’Enrico ottavo, sarebbe cosa troppo tirannesca, perché, a dar loro il dovuto, i meschini s’han pur scelto quel genere di vita assicurati dalla fede pubblica, la quale, caschi il mondo, non si vorrebbe violarla giammai. L’esiliarli vergognosamente dalla lor patria, come s’ è fatto non ha molto ai gesuiti, senza badare piú ai colpevoli che agl’innocenti, piú ai giovani e sani che ai vecchi ed infermi, sarebbe per la medesima ragione un atto di crudeltá troppo sterminata e da lasciarsi commettere ad un ribaldo portoghese, diventato con sue mal’arti padrone assoluto del suo inetto padrone. Vedete, don Vittorio mio, s’io sono dolce di sangue, che non vorrei nemmanco se ne spicciolisse il numero col proibire ai sudditi il farsi frati, se non dopo d’aver compiuta una certa etá, come sento dire i viniziani si dispongano a fare; perché anche questo mite ripiego, oltre al riuscire odioso ai frati stessi, temerei non riuscisse odiosissimo eziandio a quelle tante anime di mosca, le quali sono persuase che le chiavi delle porte celesti sieno state poste unicamente in mano ai frati. Il filo dunque de’ miei suggerimenti, s’io fossi consiglierò o ministro del nostro principe (scusate il «verbigrazia»), non vorrei che tendesse in conto alcuno a renderlo discaro né tampoco alle prefate anime di mosca, di cui ogni paese abbonda di soverchio; e vorrei anzi contribuisse a renderlo vie piú grato e vie piú stimabile presso i suoi sudditi e presso gli stranieri. E che direste voi, don Vittorio, s’io gli suggerissi di fare una legge che conservasse ad un tempo intatta la sua ortodossia e sgravasse insiememente il suo paese di quel tanto peso delle inutili fraterie? La legge ch’io vorrei fargli promulgare, imprendendo unicamente a considerare la straboccata ignoranza de’ frati, destinati dai loro santissimi istituti ad ammaestrare le genti colle parole e cogli scritti egualmente che col buon esempio, ordinerebbe che nessun suddito possa quindinnanzi farsi frate, se non riporta prima una fede giurata da un certo numero di professori dell’universitá, la quale dica come quel tal suddito,