Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/134

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esperto negli affari; farà molto cammino. È uno dei fortunati del giorno.

— Ma è anche un giovane d’onore; — disse il Gonzaga, che aveva colto a volo il sarcasmo. — Non siamo noi troppo severi, Andrea? L’hai detto tu stesso, ricordando il vecchio d’Orazio. Poveri giovani! Abbiamo fatto tante sciocchezze noi altri, ed essi non vogliono imitarci. Via, non esser troppo rigoroso coi giovani esperti e savi, se, un po’ più presto che non abbiamo fatto noi, si mettono a combattere con accortezza di vecchi capitani la gran battaglia della vita.

— Senti, io ti parlo schietto; — rispose il Manfredi. — Amo la gente seria, ma mi piace che ognuno abbia i pregi, e, se vuoi, anche i difetti della sua età. Siano i vecchi temperati ed accorti, siano ardenti i giovani, ed anche un pochettino ingenui. Ora, che cosa t’ho a dire di più? Quel cavalier Valenti, per la sua età, mi pare un fenomeno, un prodigio di vecchiaia. Tanta esperienza, con quel sorriso angelico, in fede mia, è piuttosto fatta per allontanare, che non per attrarre