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Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/135

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la simpatia di un uomo come me. Ti dispiace?

— Sì, e molto... perchè dianzi, tenendo a braccetto Gabriella, vagheggiavo un certo disegno!...

— Un disegno? Così presto?

— Eh, caro mio, non me l’hai forse detto tu, proprio tu, che io debbo rifarmi del tempo perduto? Stringere un po’ più saldamente i vincoli che ci uniscono, è oggi il mio desiderio più vivo, e, direi quasi, l’unico desiderio ch’io mi abbia. Arrigo, che ti è sembrato così serio e calcolatore, non è freddo che alla superficie. Io l’ho studiato, questa mattina, e posso aggiungere che gli ho dato un esame in piena regola. Non si nasce mica perfetti a questo mondo! Vedi, Andrea. Tu devi usarmi la cortesia di rifare con me lo studio di quel carattere, spogliandoti di tutte le tue antipatie....

— Antipatie, no; — interruppe il Manfredi; — l’uomo savio non ne ha mai, e l’uomo non savio, quando è giunto alla mia età, non ne ha più.