Pagina:Barrili - Arrigo il Savio, Milano, Treves, 1886.djvu/199

Da Wikisource.

— 191 —

— No, non occorre; ho poche parole da dirle. Possiamo restare anche qua.

— Come vuole; — rispose quell’altro.

Ma in verità, avrebbe desiderato di condurlo altrove, lontano da un certo uscio di comunicazione, davanti al quale lo aveva confinato la leggerezza del suo signor nipote. Non già che temesse una violazione di domicilio, avendo braccia abbastanza forti, non solamente per trattenere un uomo come il conte Pompeo, ma anche, all’occorrenza, per metterlo gentilmente fuori della finestra; ma egli temeva il rumor delle scatole di madama Duplessis, ospite comodissima, sì, ma per allora un po’ molesta vicina.

Frattanto, quegli altri due se n’erano andati, e Cesare Gonzaga rimaneva a tu per tu col conte di Castelbianco.

— Sentiamo che cosa avrà da dirmi questo qua; — pensò egli in cuor suo. — Ha un’aria, in fede mia, che non promette niente di buono. Ah, per tutti i diavoli! Era ben meglio restare un altro paio di giorni alle Carpinete, e lasciare che questi sapienti di città