Pagina:Barrili - Come un sogno, Milano, Treves, 1889.djvu/135

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Ho già detto che poche bellezze avrebbero resistito, come la sua, ai crudi lumi del giorno, segnatamente dopo una notte vegliata. Aggiungerò che io non ne vidi mai una uscir così lieta e trionfante dalla prova del sole. Un secentista avrebbe detto che Febo era invaghito di lei e le sdilinquiva i raggi sul volto; io non lo dissi, ma pensai alla bellezza di certe sante, a cui non nuoce punto, anzi, aggiunge splendore l’aureola. E bella di una bellezza nuova, più soave, più intima, la faceva allora a’ miei occhi una cert’aria di sollecitudine affettuosa con cui mi venne incontro, studiando il passo, a mala pena mi vide apparir sulla strada.

— Nessuno? — mi chiese ella, con ansia.

— Nessuno! — risposi, stringendomi nelle spalle. — Io non ne capisco un ette. Che si sia addormentato e non abbia udito gridar Grottamare?