Pagina:Barrili - Come un sogno, Milano, Treves, 1889.djvu/14

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io amo i viaggi in ferrovia, segnatamente se lunghi. In questi, egli c’è da contentare in pari tempo i due gusti, del vedere e del pensare, i quali non sono altro, alla fin fine, che il guardar fuori e dentro di sè. Gli occhi si pascono di veduta, senza turbare, anzi aiutando il pensiero, dandogli e mutandogli dolcemente indirizzo, come il venticello fa colle piume. Di questa guisa si fa molto cammino nelle regioni dell’ignoto; si fantastica bene come nel proprio letto; anzi meglio, imperocchè, mentre la persona riposa, i nervi son tesi, e l’arma se ne sta’n subtilitate, come lasciò scritto messer Ciullo d’Alcamo nella sua famosa ballata.

Si aggiunga che nei lunghi viaggi si può avere la fortuna di rimaner soli in un compartimento di prima classe: s’intende, quando non ci siano di conserva deputati; chè altrimenti si risica di andare appaiati, rinter-