Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 175 — |
andavo alla stazione, per l’arrivo del treno di Bologna. Ella balzò in piedi sollecita e mi rispose: andiamo!
Mi opposi, com’era naturale che facessi, al suo desiderio; ma ella teneva fermo, voleva ad ogni costo seguirmi.
— Qualunque cosa avvenga, correrò a darvene avviso; — ripigliai con fermezza; — ma voi non potete, per la mia tranquillità, non dovete, per la vostra dignità, farvi scorgere laggiù. Rimanete; io ve ne supplico. —
Ella si arrese finalmente alle mie ragioni, e più ancora al mio accento di preghiera, e ricadde, senza far motto, sulla sua scranna. Io colsi il buon punto per uscire di là.
Erano già passate le nove e mezzo, e non c’era tempo da perdere. Feci tutta d’un fiato la via dalla Gioiosa alla strada ferrata. Colà, dimandai ed ottenni licenza di entrare, per