Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 182 — |
vale, forse non al tutto cancellate, di tormentare insomma me stesso e lei colle ombre del passato, coi dubbi del presente e colle ansietà del futuro? No, nessuna parola mi aveva ella detto che cangiasse la mia speranza in certezza; anche la mia speranza poteva esser follìa; vivevo tra desiderio e timore; quell’ora medesima, piena di tante dubbiezze per me, era anche la più pericolosa per ambedue; potevo infatti, da un momento all’altro, essere il più felice, o il più triste degli uomini, parere a me stesso argomento d’invidia, o di scherno.
Non so da quanto tempo io m’andassi crucciando a quel modo, quando mi venne udito il fruscio d’una veste e un passo leggiero sul viale. Il cuore mi diede un sobbalzo nel petto; mi pentii della mia sciocca sfuriata e stetti tremante in ascolto. Avrei voluto soffocare i battiti del mio cuore, estinguere fin-