Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/124

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dell’anima. Senonchè, fino a tanto si sentiva in gambe, non c’era verso di cavarne un costrutto, e le fiamme dell’inferno, che gli davano molestia quand’era ammalato, gli sfioravano a pena la cute, quando era sano ed aveva fatto una buona digestione.

Il signor Giovanni Vitali era stato nella sua giovinezza un libero pensatore de’ suoi tempi, che aveva letto il Voltaire e citava il Dizionario filosofico con tutte le sue celie da scomunicato. Ma egli ci aveva pure una religione, quella dell’oro, che è maestra e consigliera di tutte le altre. In Turchia, per far quattrini, non avrebbe tardato a diventare un fervente seguace del Corano; da noi, per la stessa ragione, si acconciò all’andazzo dei tempi e diventò una creatura dei Gesuiti. Questa è una strada che molti hanno fatta, antichi miscredenti, ai quali ha messo conto venire a patti e aprir banco di mercatanti sulla gradinata del tempio.

Ora questo signor Vitali, che s’era ingrassato alle spalle della Compagnia, non voleva restituire il mal tolto. Il padre Bonaventura, che conosceva i suoi polli, aveva fatto il disegno di levargli le forze, e (ci si condoni la frase, perchè qui viene a taglio davvero) di accarezzargli una cronica malattia in cambio di combatterla, affinchè, spossato e pauroso della morte, consentisse di buona voglia a far testamento, a pagare con qualche milione la sua pace con Dio. Ed è agevole il vedere come, con l’aiuto del discepolo Collini, il padre Bonaventura avesse avviato per bene il negozio, che Aloise di Montalto (caso non preveduto) gli cominciava a guastare.

C’era dunque assai più di un furbo volgare sotto quella giubba nera che teneva apparenza mezzana tra il laico e il cherco. C’era infatti il generale d’un corpo d’esercito, mallevadore di tutte le sue operazioni, colla sua fama a repentaglio innanzi a que’ giudici severi della Compagnia di Gesù. La voluttà del combattere e l’agonia del vincere, levavano il padre Bonaventura molto più su di tutti i suoi compagni e di tutti quei miseri strumenti che egli educava al proseguimento dell’opera comune e delle loro private ambizioni.

Il lettore non reputerà che noi ci siamo dilungati troppo in questa sposizione, la quale vuol essere considerata come una di quelle chiavi di ferro che sono necessarie a stringere insieme le parti di un edifizio. E noi d’altra parte non potevamo farne senza, per le necessità del nostro racconto.

- Oh! siete voi? - esclamò il padre Bonaventura, voltandosi al rumore dei passi, e riconoscendo il Collini.