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Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/136

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tendesse dove l’altro voleva andare a battere, stette saldo e rispose:

— O perchè non può Ella dirmele qui? Io ho da assistere il padrone, e non posso venire da Lei.

— Non potete? — disse ironicamente il padre Bonaventura, aggrottando le sopracciglia.

— Non posso, — ripetè Battista, rizzando il capo e facendo il muso lungo una spanna.

— Ah non volete venire? Badate, messer Battista! Ho da informarvi di certe cartelle di rendita che sono state vendute per venticinque mila lire; le quali venticinque mila lire sono state affidate, perchè fruttino, al banco Cardi Salati e compagni. O che? Non mi fate più cipiglio? La superbia è svampata tutta quanta? —

Altro che superbia svampata, come diceva padre Bonaventura! La faccia di Battista, a quelle parole, era diventata di tutti a colori, o temperanza di colori, dal bianco al pavonazzo. Egli balbettò alcune parole scomposte, e si lasciò cadere su d’una sedia.

— Non temete, Battista! — gli disse il padre Bonaventura con accento più rimesso e mettendogli una mano sulla spalla. — Se voi obbedirete, io sarò muto come una tomba. Venite dunque, io vado ad attendervi. —

Mezz’ora dopo. Battista, pallido e reggendosi a mala pena sulle gambe, entrava nello studio del padre Bonaventura, camera malinconica, coperta tutta intorno di scansie zeppe di libri, e senz’altro ornamento tranne un gran crocifisso che stava a piombo sulla scranna del gesuita, e che noi portiamo opinione avrebbe fatto assai meglio a cascargli addosso, in cambio di starsene appiccato alla parete.

— Battista, — gli disse il padre Bonaventura, alzando il capo dalla scrivania, e assumendo un’aria tra inquisitoria e patema, — io sono molto scontento dei fatti vostri.

— Signore!... — balbettò il maggiordomo.

— Voi tradite il vostro padrone: — proseguì il gesuita. — Sì, voi; non istate a farmi quelli occhiacci stralunati. Io lo so di buon luogo. Voi date il vostro padrone in balìa dei suoi nemici.

— E quali nemici può avere il mio padrone? — si provò a chiedere il maggiordomo.

— Meno chiacchiere! Voi lo sapete meglio di me. Il marchesino di Montalto è tornato in casa di suo nonno, e voi lo avete aiutato a ciò. E ditemi ora: quanto v’ha egli promesso di farvi lasciare, sul testamento del vecchio?