Pagina:Bartoli - Dell'uomo di lettere II.djvu/72

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disse Plutarco, è ugualmente vero di tutto il gran complesso delle cose, che possono da’ nostri ingegni sapersi. Molto v’ è di conosciuto, molto d’ incognito: anzi non incognito solamente, ma che conoscere non si può, fin che non entriamo in quella scuola, dove il Verbo maestro, in una lezione d’ un solo sguardo, che gli si dà, insegna con indelebili e chiarissime note quanto ora i nostri ingegni con vano sforzo de’ loro pensieri s’ argomentano di rintracciare. Dico gli occultissimi arcani della Fede; che, sicuri, se non palesi, vogliono suggezione che li creda, non curiosità che li cerchi.

Per d’ alto ingegno e di grande intendimento che un’ uomo sia, s’ egli si misura con quello che presume d’ intendere, non è più che una fossa d’ un palmo per farvi capire l’ Oceano. Per alte che sieno le speculazioni e i sublimi pensieri co’ quali sollieva la mente alla cognizione delle occulte verità della Fede, con esse non si fa loro più da presso di quello, che fossero vicini a toccare la volta de’ cieli i Giganti di Flegra, poiché furon saliti sopra Pelio, Ossa, e Olimpo.

Occhio di Nottola non è fatto per mirare il Sole, in cui appena le Aquile che hanno la pupilla di diamante possono tenervi fisso immobilmente lo sguardo. Barchette, peschereccie, con un brano di vela e un palmo di timone, non sono abili a valicare l’ Oceano e scoprir nuovi Mondi.

Che altro sono i nostri intelletti attaccati al peso de’ sensi, che Struzzoli di maggior corpo che ala? onde non possono alzarsi un palmo dal suolo, né volare altrimenti, che tenedo l’ ali in aria sì, ma i piedi in terra. Ma quando ben fossimo forniti di penne mastre, giungeremmo noi perciò col volo alle nuvole, non che alle stelle? Qual mente v’ è, quale ingegno di sì alta cognizione, che non faccia a Dio sagrificio de’ suoi pensieri su quel famoso altare d’Atene, dedicato Ignoto Deo; e confessandosi inabile ad intendere ciò che Dio di sé e delle cose sue tiene nascoso, quasi torcendo a’ suoi pensieri l’ ali conforme la legge del Sagrificio degli uccelli, non dica