Pagina:Barzini - Dal Trentino al Carso, 1917.djvu/109

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come fu conquistato il passo di rolle 99


«cavalli di Frisia», con innumerevoli posti di vedetta e annidamenti di tiratori a guardia dei pochi passaggi praticabili. Soltanto un’azione arditissima e risoluta di sorpresa poteva riuscire. La sorpresa è stata facilitata dal fatto che le linee avversarie non erano a contatto, e nemmeno vicine.

Per oltre un anno, italiani e austriaci si erano guardati da lontano, cannoneggiandosi, noi nella valle, loro sulla montagna, e soltanto le esplorazioni delle pattuglie arrivavano a sfiorare le fronti come dei tentacoli. Era una guerra di piccole sorprese, di scontri minuscoli su per i dirupi e nella selva, di imboscate, ed è qui che nei primi tempi i nostri esploratori poterono catturare dei nemici che non erano austriaci e che portavano delle uniformi familiari in altre fronti della guerra europea. Costoro figuravano di essere dei volontari stranieri.

Non essendovi contatto di posizioni, era presumibile che la vigilanza del nemico non fosse continuamente tesa. Si attese per agire una notte di burrasca. Delle truppe che erano già da qualche tempo annidate nel bosco alle falde del monte, salirono nella nebbia e sotto una pioggia scrosciante. Sorpassarono la zona boschiva, entrarono nel caos delle rocce, inerpicandosi per i canaloni, senza un sentiero, in regioni orride nelle quali le sentinelle avanzate avevano spesso veduto, durante la lunga tregua,