Pagina:Barzini - Dal Trentino al Carso, 1917.djvu/320

Da Wikisource.
310 la manovra vittoriosa


ne quando hanno visto scendere fra loro, dalla strada di Loquizza, la lunga teoria di conducenti e di muli, ordinata e tranquilla.

La controffensiva nemica non ha cominciato a manifestarsi con risolutezza che nella notte. Un terribile, intenso fuoco di grossi e medi calibri si è improvvisamente concentrato sulla Quota 308, e più indietro sul Pecinka, e sugli accessi a Loquizza e al Pecinka. Tiri di interdizione, tiri di demolizione, tiri di sbarramento. Non meno di trenta o quaranta batterie convergevano il loro furore su quel settore. Il piano austriaco tendeva allo schiacciamento dell’avanzata centrale, alla riconquista del Pecinka, la quale avrebbe scoperto il nostro fianco sul Veliki e provocato l’arretramento generale. Bisognava resistere ad ogni costo o i vantaggi ottenuti nella prima giornata erano compromessi.

L’avanzata nostra sul ciglione estremo dell’altipiano aveva camminato sulle cime, ma non era penetrata nelle falde boscose del monte che digradano precipitose a settentrione verso il Vippacco. Aveva il nemico sul fianco sinistro, un nemico vicinissimo le cui forze e le cui disposizioni erano misteriose, celate dal folto intreccio di selve impenetrabili. La vetta del Volkonjak, alla nostra sinistra, appariva possentemente difesa; la linea austriaca si attaccava ancora ostinatamente presso San Grado di Mer-