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86 | capitolo iv. |
le cartucciere alla cintola, i fucili a tracolla, le daghe sulle reni, il tutto dominato da due faccie da briganti. Pietro è accorso:
— Soldati del mandarino di Hsin-vva-fu! — ci ha detto.
— Che vogliono?
— Venuti per ordine mandarino a vederci.
I briganti ci hanno veduto, sono rimontati a cavallo, e sono scomparsi.
La automobili nel cortile della banca Russo-Cinese a Kalgan.
Noi ci siamo rimessi in cammino. Poco dopo la montagna ci riprendeva.
Due contrafforti rocciosi avanzavano incontro a noi un tumulto di scogliere rossastre. Ancora due valichi! Ed eccoci di nuovo inerpicati fra i macigni.
La strada era peggiore di tutte quelle percorse fino allora. Non dovevamo tanto lottare contro la difficoltà di ripide e lunghe pendenze, come sulla Lian-ya-miao, quanto contro gli ostacoli opposti dalle asperità della roccia nuda. Camminavamo su degli scogli, tutti buche, sollevamenti, spaccature, sporgenze. Lo scorrere delle acque, lo zoccolo dei muli e il largo piede dei cammelli ave-