Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/234

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188 capitolo ix.


centinaia di cammelli e di buoi. Essi sapevano certamente del nostro arrivo; ci guardavano con curiosità ma non con meraviglia; il telegrafo aveva sparso notizia del chi-cho; e il contatto con i russi, le relazioni costanti col mondo occidentale, avevano dato a quegli emigrati dal codino un senso pratico che li faceva considerare l’automobile da un punto di vista assolutamente ragionevole. Qualcuno ci domandava se venivamo direttamente da Tuerin, ed alla risposta affermativa si volgeva agli altri discutendo calorosamente il fatto.

Fu per le vie della città cinese che vedemmo le prime donne mongole del nord, la cui acconciatura era così stravagante e così nuova per noi, che non potemmo trattenerci dal guardarle con un’insistenza perfettamente indiscreta. Certamente le donne maritate della Mongolia Settentrionale riescono a fare della loro capigliatura il più originale capolavoro che possa essere ideato dalla fantasia collettiva di cento generazioni di donne. I capelli scendono loro ai lati dal viso in due bande piatte, larghissime, ingommate, che non hanno più nulla del capello, che sembrano due enormi spatole nere e ricurve incornicianti il volto, tanto ampie da arrivare quasi alla larghezza delle spalle, e terminanti a punta sul petto. Le spatole sono tenute aperte da una quantità di stecche disposte come quelle del ventaglio, le quali formano una singolare raggiera intorno al volto; e sono cariche di monili d’argento e di monetine oscillanti, nelle quali abbiamo riconosciuto con soddisfazione altrettanti pezzi russi da 10 e da 20 kopeki — un altro segno della vicinanza dell’Impero Moscovita. Naturalmente una pettinatura di questa complicazione si fa una volta sola nella vita: all’epoca delle nozze la fanciulla abbandona il capo alle sapienti manipolazioni d’un artista, e poi si limita ad un lavoro di manutenzione, spolvera le sue spatole di tanto in tanto, e le ingomma quando occorra. Non c’è pericolo che l’uso del bagno minacci mai l’integrità di quella fantasia capillare.

Nel momento in cui non sapevamo più dove dirigerci, e domandavamo a tutti dove stava la Rusky-kitensky Bank (ci aspet-