Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/267

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sulla via di kiakhta 217


di rimanere accampato vicino a noi? E perchè accampandosi lasciava i cavalli attaccati, quasi volesse tenerli pronti a prendere il largo? Mi si affacciava alla mente il sospetto che quei buriati meditassero qualche progetto poco piacevole per noi. Eravamo inchiodati al suolo, ed essi lo sapevano; non potevamo sfuggire. La domanda dei cinquanta rubli non era stata fatta forse per sapere se avevamo denari, molti denari, e per giudicare la nostra ricchezza dalla nostra generosità? Essi erano tanti, e noi in tre.Attraverso un villaggio della Siberia. Le steppe mongole offrono impunità ed asilo. Su di esse non regnano altre leggi che quelle della tradizione e della forza.

I mongoli che ci stavano intorno avevano compreso una cosa: che offrivamo del denaro per essere aiutati. La parola rublo ha una circolazione molto più vasta della moneta. Essi si misero subito al lavoro tentando di risollevare l’automobile a braccia. Ci sentimmo rianimare da quelle buone disposizioni. Occorrevano delle travi. Non so quale invincibile eloquenza mettemmo nei nostri gesti; il fatto è che fummo capaci di descrivere delle travi con una mimica prodigiosa. E fummo perfettamente compresi. Tre