Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/403

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nel bacino del jenissei 347


rimettendolo a galla. L’operazione durò qualche ora. Rapidamente poi delle tavole e delle travi furono portate sulla sponda, e, con l’abilità straordinaria che hanno i mujik a lavorare il legname, in poco tempo costruirono un solido ponte di approccio.

Quando tutto fu pronto, accorremmo. L’automobile venne afferrata, issata sul battello ormeggiato, e il battello, tratto, sospinto, accompagnato da uomini nell’acqua, incominciò la sua traversata. La corda che lo legava era stata gettata sull’altra sponda, dove fu tirata da una lunga squadra d’uomini. Lo sbarco fu facile. L’automobile arrivò sulla riva trascinato come un carro trionfale dalla moltitudine grondante d’acqua e di sudore ma contenta del successo.

Dopo avere distribuito un equo compenso ai bravi mujik di Bolshaja, a mezzogiorno riprendevamo il viaggio salutati da cordiali do svidania. La strada poi ha migliorato leggermente. Per alcuni tratti cominciavamo a trovare il terreno della steppa. Alle tre eravamo in vista di Atschinsk, lontana 200 chilometri da Krasnojarsk.

Atschinsk appare improvvisamente, a chi viene dall’est, e sotto l’aspetto il più pittoresco. Si traversano dei boschetti di betulle, poi la strada discende, e nel declivio, fra gli alberi, si scoprono le cupole e i campanili della città. E poco dopo le sue casette imbiancate, i cui tetti digradano verso un gran fiume, il Tschulym, al di là del quale sfuma via un’immensa pianura.

Fuori di Atschinsk erano venuti dei cittadini a vederci arrivare. Avevano internato i loro tarantas fra gli alberi, e ci aspettavano sul margine della via. Un ufficiale di polizia ci faceva dei segnali agitando il fazzoletto, e quando ci vide fermi, temendo di non farsi comprendere da noi con la parola, cominciò a furia di gesti espressivi a indicare il mangiare, il bere, il dormire, con una mimica che parve divertire molto il pubblico. Invitammo l’ufficiale a prendere posto sull’automobile e a guidarci in quel luogo dove si mangiava, si beveva e si dormiva. Sembrò molto meravigliato di sentirsi interpellato in russo.