Pagina:Barzini - La metà del mondo vista da un'automobile, Milano, Hoepli, 1908.djvu/447

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sulla steppa 389


avessero tutti una faccia livida, e poi nera; una grande oscurità si faceva intorno a me. Ebbi coscienza d’essere guardato curiosamente dalla folla. Mi appoggiai al muro passandomi una mano sulla fronte. In quel mentre un’iswoshchik vuota si avvicinava. Adunai tutte le mie forze per chiamarla: — Iswoshchik! Iswoshchik!

Intravvidi la vettura volgere obbedendo alla mia voce. Poi non ricordo più niente. Non so quel che è avvenuto. Ma non è Nella Siberia occidentale. — Il Principe Borghese in Troika.


difficile indovinarlo quando avrò detto che ritornando in me mi trovai in terra, in quello stesso posto. Ero caduto di sonno, o di stanchezza. Mi svegliai con l’impressione d’essere in un letto, e aprendo gli occhi fui per un istante molto sorpreso di vedere dei piedi stivalati muoversi nell’immediata vicinanza del mio capezzale. Poi subito ricordai: e mi sollevai un po’ confuso. L’iswoshchik era ancora lì, ferma, e mi aspettava. Quanto tempo ero rimasto inerte e senza coscienza? Chi sa? E come mai nessuno mi aveva aiutato, mi aveva raccolto dal fango? Ah, questo poi è per gli usi del paese. Se si dovessero raccogliere tutti gli uo-