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la rappresaglia 215


al compagno. Tutti e due hanno avuto l’impressione che il nemico filasse dritto su di loro, dal basso in alto. Allora hanno virato leggermente a destra, per sorvegliare meglio e per fronteggiare il probabile pericolo. Un secondo apparecchio austriaco compariva in quel momento, quasi sulla rotta del primo. Essi erano ancora più bassi di alcune centinaia di metri del nostro livello di volo.

Con un netto mutamento di rotta i due monoplani hanno girato a sinistra filando verso l’ultimo Caproni, sotto al quale sono passati. I piloti che avevano osservato attentamente questa manovra, hanno creduto di riconoscere negli avversarii due Fokker, i recenti strumenti da caccia che tanta strage hanno fatto nell’aviazione inglese in Francia.

Il Fokker è un formidabile piccolo monoplano, con un motore rotativo Mércédes di duecento cavalli, capace di volare a centonovanta chilometri all’ora, armato di una mitragliatrice che può tirare in ogni senso, anche attraverso il disco rotante dell’elica in virtù di un interruttore che impedisce lo sparo nell’istante in cui l’elica potrebbe essere colpita. Un aeroplano così fatto può sfuggire ai colpi manovrando, volteggiando, tenendosi sul lato meno difeso e, più vulnerabile dell’avversario, può aggredire senza rischio.

Vedendo che l’ultimo Caproni stava per subire l’attacco, i piloti del penultimo hanno ini-