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sott'acqua 303


definitivo. I due uomini vedevano il cavo vibrare alle scosse e raccorciarsi. Era bianco di incrostazioni marine; doveva essere in acqua da alcuni mesi. Ad ogni scossa, dei detriti calcinosi se ne staccavano e cadevano lievemente oscillando. Poi la mina è apparsa nettamente. Si abbassava come un piccolo pallone frenato a scatti.

Era anch’essa coperta di parassiti, rugosa macchiata di bianco e di viola. Lunghi fili verdi d’alga fluttuavano fra le tre catene dell’attacco e un piccolo sciame di pesci scherzava intorno agli urtanti. Sembravano presi da una curiosità prodigiosa per quelle strane protuberanze sensibili, alle quali è affidato il risveglio dell’esplosivo. Scodinzolavano contemplandole con gli occhi dorati e tondi, sfiorandole con le bocche aperte e meravigliate. Un pesce più grande di tutti, bianco tigrato di nero, schiacciato ed elegante, dava alle capsule plumbee dei colpetti lievi col muso stupefatto.

Il resto dell’equipaggio aspettava muto, con un sentimento oscuro e riflesso del dramma invisibile. Nel sommergibile si muore così, immobili, senza sapere, le mani sopra una leva o sopra una ruota, intuendo vagamente che il proprio cuore sta battendo gli ultimi suoi palpiti.

Quanto tempo è durata l’attesa? Nessuno sa dirlo. La mina era arrivata già al sommergi-