Pagina:Basile - Lu cunto de li cunti, Vol.I.djvu/506

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ziosi tra noi, durò l’uso antico dei Romani di dare ai servitori, succeduti agli antichi servi, piccolo salario in danaro e somministrar loro insiememente il pane, e talvolta anche il vino e il companatico. Così ancora usasi nelle Provincie. Il pane faceasi una sola volta la settimana, cioè il Sabato. La mattina della Domenica consegnavansi sette pagnotte a ciascun servitore da dovergli bastare tutta la settimana».

p. 35, n. 15. Il Liebr. ricorda, a propos. del monaciello, il moine bouru dei Francesi, e il frayle degli Spagnuoli: e come il Delrio nelle sue Disqu. mag. parli del folletto Snebergius, nigro cucullo vestitus (Dunlop-Liebrecht, o. c., p. 515).

p. 49, n. 21, a proposito dei cavalli di Bisignano, aggiungi che il Tassoni nella Secchia (II, 31) ha: «Pallade, sdegnosetta e fiera in volto, Venia su una chinea di Bisignano»; ed annota: «Bisignano, ove nascono ottimi cavalli, e in gran credito sono quelli del Principe di Bisignano».

p. 59, Vardiello. Il Taylor deriva il nome Vardiello da bardus (latin.), stupido (Dunlop-Liebrecht, o. c., 515).

p. 64, n. 28. Varii luoghi presso Napoli si chiamavano a quel tempo Belvedere: tra gli altri, il Castello del Belvedere, nel gualdo Aversano, già dimora di caccia dei re angioini, che si trova segnato tra i luoghi notevoli dei contorni di Napoli nella carta del 1616, Campaniae felicis Typus, nell’opera del Barrionuevo (Panegyricus, Nap., MDCXVI).

p. 71, n. 28. A propos. di Benevento, aggiungi la citazione della G. IV, 8, dove sono queste parole: «La camara loro era fatto lo Beneviento de le nemiche soje».

p. 90, n. 13. Il Liebr. aggiunge una citazione dalla Tancia del Buonarroti (I, i): «Cecco, i’ mi muoio, e vonne a maravalle, I’ho ’l nodo al collo e ’l boia sulle spalle» (Dunlop-Liebrecht, o. c., 515).

p. 93 n. 42. Aggiungi che qui si allude a un giuoco, del quale discorre così il DA nel suo vocabolario: «Questo giuoco era tra due, ed importava partire la zeppola in due pezzi eguali, perchè dei due giuocatori, alternativamente, l’uno dava il colpo, e l’altro aveva il diritto di scegliere tra le due parti divise».