Pagina:Battisti, campagna autonomistica, 1901.djvu/79

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la bisogna scolastica e paga del suo i maestri, qui tutto il dispendio pesa — meno un miserabile contributo del 20 p. cento — sui comuni; la provincia non ha concorso che in parte irrisoria a darci strade e vie ferrate: non ha qui che rari istituti di beneficenza; lesina l’aiuto alle nostre istituzioni.

Ne è derivato per conseguenza che i comuni dovendo far tutto da sè hanno elevato le tasse comunali, hanno portato al massimo i balzelli sul pane e hanno spinto la sovraimposta comunale oltre il 300 p. cento e fino al 1200 p. cento!

Un’occhiata ai nostri comuni e ci persuaderemo subito: Quanti fra essi hanno un edifizio scolastico decente? quanti paesi sono esenti da tasse scolastiche? quanti pagano il medico ed il segretario con un salario che non sia di fame? quanti hanno acqua potabile, bagni, quanti hanno strade tollerabili? quanti hanno l’essicatoio comunale pei bozzoli? Forse il 10%. E per contro: quanti non hanno fatto spese inutili per chiese, per campanili; quanti non hanno i registri in pieno disordine: quanti non hanno ancor l’uso d’affidare — malgrado il divieto di legge — la riscossioni delle imposte ai ricevitori che si ingrassano coi caposoldi, cogli interessi di mora e simili altre ladrerie? Meglio non arrischiar cifre sul numero di questi comuni che, anche se altissime, potrebbero esser inferiori al vero.

V’ha di peggio. Alla miseria, alla mancata sorveglianza si aggiunge un altro guaio. I più birbanti fra camorristi che si sono infeudati nei comuni hanno imparato l’arte di farsi non solo tollerare, ma anche proteggere e ciò col coprire tutte le loro ladrerie col manto del patriottismo austriaco.

E le croci di cavaliere furon proposte a bizzeffe per molta gente che il popolo con santa ragione avrebbe voluto veder non colla croce, ma sulla croce.

Occorrono esempi? Ognuno ha presente il panamino di Levico, ha presente la somma sfrontatezza del podestà cav. Ognibeni che si lascia dar del ladro, della spia, del truffatore, dello spostatore di confini, a danno del comune, e tace. Ognuno sa che per colpa di quell’uomo e de’ suoi partitanti Levico subì un danno di ben due milioni; ognun sa che di far luce su tante