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non solo fisicamente, ma anche moralmente e mentalmente. Sarebbe da stupirsi che ciò non fosse, perchè una delle più grandi leggi di natura, quella che promuove il bene delle razze, è secondata da un profondo sentimento morale. L’individualismo che era, ai vostri tempi, l’idea vivificatrice della società, era pericoloso non solo per qualsiasi sentimento di fratellanza e di interesse comune fra gli uomini; ma anche per l’effettuazione della responsabilità dei viventi, verso le generazioni da venire. Oggidì questo sentimento di responsabilità, praticamente sconosciuto dai nostri antenati, costituisce una delle più importanti idee etiche della razza; sicchè, la coscienza del proprio dovere, aiutando la naturale tendenza, spinge ognuno ad unirsi colla migliore e più nobile creatura dell’altro sesso.
Da ciò risulta che non v’è incitamento, meglio atto a sviluppare l’applicazione, il talento, lo spirito e l’eccellenza dei nostri giovani, quanto il fatto che le donne giudicano della razza e si riservano esse stesse come ricompensa al vincitore. Qualsiasi sprone e qualsiasi premio divien nullo a paragone del pensiero di quei visi raggianti che si distolgono dal debole. Ormai non rimangon celibi che quegli uomini i quali non hanno adempiuto con onore il proprio còmpito. Bisogna che la donna abbia coraggio; ma un falso coraggio, che provenga da un sentimento di compassione per quell’infelice, per sfidare il giudizio della sua generazione; (poichè essa è libera), e prendendo come sposo uno di quegli uomini, offenderebbe più che altro il sentimento del proprio sesso. Le donne nostre hanno un concetto altissimo della loro responsabilità, come guardiane dell’umanità ventura, alla quale saran rimesse le chiavi del futuro. Il sentimento del proprio dovere, è religiosamente sacro per esse: è un culto in cui educano le loro figlie fin dall’infanzia.»
Quella sera, ritiratomi nella mia camera, rimasi alzato molto tardi per leggere un romanzo del Berriax, datomi dal dottor Leete; esso parlava del modo con cui i moderni intuiscono la responsabilità dei genitori. Un soggetto simile sarebbe stato trattato da un romanziere del secolo XIX, in modo da suscitare la simpatia malaticcia del lettore in favore, dell’egoismo senti-