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Pagina:Beltrami - Ricerche di geometria analitica - 1879.pdf/27

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Osserviamo, per ultimo, che se si designano con , , le tre radici dell’equazione (4) per un valore individuato, , di k, e se per un momento si pone

,


la suddetta equazione (4) può scriversi così

.


Dunque, in virtù del teorema dimostrato nel § precedente, la conica rappresentata dall’equazione

(7)


è conjugata con tutti i triangoli simultaneamente inscritti e circoscritti alle due coniche considerate in questo §. Ma, per ipotesi, si ha identicamente

,


epperò

.


Inoltre si è già trovato nel § precedente,

, , .


Sostituendo questi valori nell’equazione (7), si riconosce subito che la conica conjugata con tutti i triangoli inscritti e circoscritti è quella rappresentata dall’equazione semplicissima

(7)’ .

§ 4.

Passiamo a forme più generali dell’equazione d’una tangente variabile (o d’un punto variabile), restando ancora, per adesso, nella supposizione che l’inviluppo (od il luogo) debba essere una conica.