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100 delle memorie


anco in quella scelta portare il vanto. Nelle descrizioni sopratutto è mirabile, e veramente non si può dire ch’egli descriva le cose ma le dipinga, anzi che non le dipinga ma le imagini loro con piú chiara espressione agli occhi stessi ne sottoponga. E ben si conosce che egli avviva con le descrizioni e principalmente abbellisce e illustra il suo corpo istorico, procurando in questa maniera di supplire a quello che in esso manca di piú nobili e piú alte materie civili e militari, per non aver somministrati alla sua Istoria quelli andamenti e quasi sempre uniformi successi dell’Indie, come averebbono fatto questi della nostra tanto piú bellicosa e piú politica Europa; e quindi nasce medesimamente che nella sua Istoria di raro si trovino consulte di stato e di guerra e in conseguenza di raro concioni per disputare sopra le materie correnti dell’una e dell’altra parte; materie nondimeno che apportano il maggior frutto a chi legge e insieme la maggior gloria a chi scrive, quando le consulte sono ben introdotte e con efficaci e vibranti ragioni sono maneggiate, benché a dire il vero in quelle poche orazioni che fa il Maffei non si vede quel talento a gran pezzo ch’egli mostra nelle altre parti. Sono languide per lo piú e snervate, non hanno quasi niente dell’eccesso e del tragico, ché gli argomenti non sono vibrati con forza ma con fiacchezza, e le ragioni servono ad insegnare quasi piú tosto che a movere. E veramente in questa parte delle consulte bisogna che lo scrittore anch’egli vi sia disposto dal canto suo con l’ingegno, e con il piú raffinato delle corti e del secolo. Onde non è meraviglia se le persone religiose in queste materie non portano con loro queste attitudini che dall’umil’aura de’ claustri e delli esercizi ombratili delle scuole si difficilmente possono ricevere. Ma tornando alle descrizioni del padre Maffei, una delle piú belle e piú nobili vien riputata quella ch’egli fa di Venezia nella Vita di sant’Ignazio quando quel santo passò per quella cittá nella sua andata in Gerusalemme. Veramente non può esservi piú al vivo né con maggior pompa delineato e colorito un sí meraviglioso teatro. Io recitavo a mente alle volte quella descrizione al