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libro secondo - capitolo iv 149


Fra le terre piú considerabili del marchesato la piú forte e la piú importante era Carmagnola. Quivi da’ francesi veniva trattenuto il maggior presidio, quivi il maggior numero d’artigliarie con ogni altra piú abbondante provisione militare, e questa era come la piazza d’arme loro principale in tutto quel governo del marchesato. È distante Carmagnola da Turino tre ore sole di spedito viaggio; onde con tal vicinanza pareva al duca d’avere i francesi in casa, di udire continuamente il suono delle trombe e tamburri sotto Turino, e di portare in bocca un sí duro morso che gli facesse nella residenza sua propria ricevere le leggi in luogo di darle, e provar quasi piú la commune soggezione di vassallo che il vero proprio commando di prencipe assoluto. Al che s’aggiungeva il pericolo manifesto di vedere introdursi per quella parte del marchesato l’eresia di Francia in Italia, per dover aspettarsene prima nel Piemonte e poi nell’altre parti di questa nobilissima provincia dove risiede il capo universale della Chiesa, le medesime turbolenze e calamitá che ogni giorno piú orribilmente agitavano quel giá sí felice, sí potente e sí cattolico regno.

In Francia portava lo scettro allora il re Enrico terzo, ma con sí debole autoritá, che avendone usurpata una gran parte la fazione degli ugonotti, e un’altra non minore quella che similmente poteva chiamarsi fazione de’ cattolici, non riteneva egli quasi altro di re che la nuda apparenza e il nudo nome. Erano venute in mano agli ugonotti molte piazze importanti, con le quali avevano resa la lor fazione formidabile al re e alla contraria de’ cattolici, capo de’ quali, ma con autoritá quasi piú di re che di capo, era Enrico di Lorena duca di Guisa. Né si dubitava che egli, sotto specioso colore di servire alla Chiesa ed alla religione, con piú vero disegno non aspirasse di pervenire alla fortuna maggiore del regno per se medesimo; e nel successo delle baricate memorabili di Parigi era stato egli vicinissimo a giungervi, se avesse altre tanto saputo conoscere l’invito dell’occasione quanto l’occasione gli si era mostrata favorevole in presentarglielo.

Fra queste agitazioni del regno era cominciato l’anno