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libro secondo - capitolo v 181


Primieramente rappresentava il re quanto si fosse mostrato pieghevole a comporsi in qualche amicabil forma col duca di Savoia intorno alla differenza del marchesato di Saluzzo, com’egli a tal fine aveva rimessa nel pontefice la differenza, proposto il deposito da farsi in mano di lui, consentito alla venuta in Francia del duca e dato orecchio ad ogni partito che gli si era proposto; essendogli dispiaciuto che non fosse stato riuscibile alcun altro de’ partiti che intorno a questi due presenti e della restituzione e del cambio, egli quanto al primo non averebbe dovuto rimpossessarsi nel marchesato se non in quella forma stessa nella quale lo godeva la corona di Francia quando ne fu spogliata; che nondimeno per mostrare il suo desiderio di aggiustarsi col duca, si contentarebbe di porvi un governatore che fosse grato al medesimo duca, che non poteva consentire di mettere per tutto e per tutto il tempo i presidi di gente svizzera, ma che per sodisfare in qualche parte ancora di ciò il duca, gli metterebbe per un anno o due nelle terre ma con francesi dentro a’ castelli; che facendo la restituzione il duca nella debita forma, il re pienamente sottoporrebbe la causa al giudicio del papa ed eseguirebbe con piena fede quello che da lui se ne giudicasse.

Quanto all’altro partito del cambio, dichiarava il re ch’egli sempre piú volontieri averebbe veduta seguire la restituzione del marchesato; che nondimeno quando pure il duca rientrasse nel cambio, pretendeva il re ch’esso duca gli cedesse tutta la Bressa compresavi principalmente la cittá e terra di Borgo, e di piú Barcellonnetta col suo vicariato, le valli di Stura e della Perosa con la terra e valle di Pinarolo, con l’artigliarie e munizione che erano nel marchesato; che risolvendosi il duca a tal partito e cambio, il re all’incontro gli cederebbe tutte le sue ragioni sopra di quello stato; che intorno al pigliar tempo il duca di conferire l’uno e l’altro partito con i suoi vassalli prima di pigliare l’ultima risoluzione d’eleggere l’uno de’ due, pareva al re molto meglio che il duca partisse a negozio finito per non lasciarlo pendere nuovamente con pericolo di nuova difficoltá che sopravenisse; ma quando pure