Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/188

Da Wikisource.
182 delle memorie


il duca lo desiderasse per una certa sua sodisfazione, il re all’incontro voleva che si prefigesse breve termine dentro il quale il duca dovesse risolversi o all’uno a all’altro partito, senza fare in alcuno di loro mutazione di sorte alcuna. Questa in sostanza fu la scrittura che il re fece distendere e questa l’ultima risoluzione ch’egli mostrò di pigliare.

Passata che fu la scrittura per mezzo del patriarca in mano del duca, volle anch’egli farla ben considerare da’ suoi consiglieri. Trattonne poi egli col patriarca, e mostrò d’aver mosse varie difficoltá, le quali però non erano di tal natura che agevolmente non si potessero superare. Desiderava il duca un’espressione piú chiara, che il marchesato fusse proveduto d’un governatore che non gli fusse sospetto, e parevagli conveniente che si mantenessero i svizzeri nelle piazze non uno o due anni soli, ma tutto il tempo che fusse per durare il compromesso nel papa. Averebbe egli di piú volsuto che o nella restituzione o nel cambio intervenisse prima particolare approvazione pur del medesimo papa, il che parve strano al patriarca dicendo che di giá appariva con manifesta chiarezza la sua approvazione, poiché il tutto passava principalmente con gli offici d’un particolar suo ministro inviato a posta in Francia per questo effetto. Rinuovò anche il duca l’instanze sopra il particolare di Ginevra, nel che il patriarca diceva di non poter ingerirsi come in affare d’eretici, e che a parte il re ed il duca averebbono sopra di ciò possuto intendersi fra di loro. Vedevasi che il duca averebbe desiderato d’aver qualche pretesto per nuovi allungamenti prima di eleggere l’uno o l’altro partito; del che procurò il patriarca di levargli ogni speranza, per le dichiarazioni troppo risolute che il re aveva fatte, di non volere che si allungasse punto quel termine di tempo che nell’accordo si prefigesse per doversi risolvere il duca all’accennata elezione. E sopra questo spazio di tempo da prefigersi negoziò il patriarca piú volte col cancelliere e con Villeroy. Erasi allora verso la metá di febraro, onde essi dopo aver trattato col re, dissero al patriarca che il re averebbe dato tempo al duca di pigliare o l’una o l’altra risoluzione per tutto