Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/237

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libro secondo - capitolo vi 231


rezza di veder eseguito l’accordo, e che la restituzione del marchesato si facesse del tutto libera e senza alcuna riserva di ragioni a favore del duca. Intorno al partito del cambio toccarono solamente che il re non lo pretendeva, ma ch’essendogli proposto con ragionevoli offerte risponderebbe allora nel modo che piú convenisse. Queste sí alte e sí vantaggiose dimande intorno al partito della restituzione non riuscirono però nuove al legato, perché egli di giá l’aveva scoperte quasi tutte dal re medesimo. Dubitò egli nondimeno che si movessero da’ francesi artificiosamente, a fine di rendere tanto piú malagevole questo partito e all’incontro poi tanto piú riuscibile l’altro del cambio, al quale si giudicava che il duca per se medesimo, e quasi piú ancora per senso delli spagnuoli, maggiormente inclinasse, e che in conseguenza poi sarebbe riuscito molto avvantaggioso a’ francesi. Ma finalmente non dispiaceva al legato che le parti inclinassero piú a comporsi per via del cambio, perché egli tanto piú ancora sperava di potere a quel modo ridurre le cose all’aggiustamento. Con tutto ciò procurava egli d’agevolare quanto piú poteva l’uno e l’altro partito. E perciò poneva ogni studio nel moderare le dimande eccessive che facevano i deputati francesi, e all’incontro nel far crescere l’offerte sí basse de’ savoiardi. Non offerivano questi se non quasi il medesimo cambio che avevano di giá offerto e che si era stabilito nell’antecedente capitolazione di Parigi, senza neanche comprender Pinarolo di qua dall’Alpi, compresovi allora insieme con l’altre sue dipendenze. E sopra il punto della restituzione, essi non consentivano quasi a niuna delle nuove dimande che facevano i regi. Erano dunque grandissime le durezze dell’una e dell’altra parte. Ma perché il legato aveva promesso al conte di Fuentes di procurare l’aggiustamento per via del cambio intiero di lá da’ monti, e perché ogni giorno piú scuopriva l’inclinazione de’ francesi all’istesso partito, usavansi da lui perciò le diligenze maggiori in agevolarlo, benché si conoscesse che verrebbe a costare in fine tanto piú caro al duca. Per superar l’accennate difficoltá, negoziava indefessamente il legato ora con l’una ora