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292 relazione della fuga in francia


che ad ogni modo si debba fuggir rincontro del re di Francia ed ogni occasione di venir seco a battaglia; e per conseguenza son di parere che gli si debba conceder il passo per Lucemburgo, poiché le cose nostre sono ora in termine che non gli può esser vietato da noi. E quanto alla forma del guerreggiare, dovendo noi ora, per mio giudizio, mantenerci sulla difesa, il mio consiglio sarebbe che dalla nostra piazza d’arme di Filippevilla s’andasse movendo il nostro esercito verso la parte dove si moverá quello del re di Francia, e che sempre l’andassimo costeggiando di qua dalla Mosa. A questo modo valendoci noi del fiume come d’un largo e profondo fosso, e della sua ripa come d’un fermo ed insuperabil riparo, non sará in potere del re l’assaltarci, e dall’altro canto resterá in man nostra il vietare a lui l’entrata nelle parti piú nobili e piú principali di queste provincie. Che se bene il re in questo mezzo si fará signore della campagna di lá dal fiume, pochi luoghi di considerazione troverá egli da quella parte da poter occupare, e quei pochi saran si muniti che volendo espugnarli vi consumerá molto tempo e molti soldati; il che servirá per rompere il primo impeto del suo esercito. Cosí ponendoci noi in questa forte e sicura difesa combatteremo senza combattere, e supereremo senza pericolo questo primo pericoloso movimento delibarmi del re di Francia. Verranno in questo mezzo di Spagna potenti aiuti di danaro e di gente. E fra tanto ancora si potranno con varie diversioni indebolir le forze francesi che saranno voltate contro queste provincie, facendo noi discender le nostre da’ Pirinei contro la Francia, e movendo a’ suoi danni le nostre armate del mar Mediterraneo e del mar Oceano, ma sopra tutto procurando qualche sollevazione interna dentro a quel regno. Nascono i francesi, come sa ognuno, alle novitá; e non meno cercano essi, di quello che fuggan gli altri, le turbulenze. Pronti a gettarsi nelle straniere, ma piú ancora nelle lor proprie. A tale effetto se prima eziandio poteva sperarsi di trovar facil materia nella naturale loro inquietudine, quanto piú facile ora si troverá dopo l’uscita del prencipe di Condé, il qual è in man nostra?