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308 la nunziatura di parigi


Ha giudizio proporzionato all’etá, ma l’animo sin qui apparisce inferiore agli anni. Chi potrebbe parlar chiaro alla regina sarebbe il padre Suffren gesuita, suo confessore; egli ha credito grande con Sua Maestá e lo merita per la santitá della vita; ma è cosí grande la sua retiratezza da tutti i maneggi di cose temporali, e corrisponde sí poco in lui ancora alla santitá la prudenza, che egli in alcune cose non ammette i piú ricevuti principi. E particolarmente quanto al favor d’Ancre egli mostra di non credere che sia in eccesso sí grande, onde non parla sí chiaro all’orecchie della coscienza della regina come dovrian farlo parlare le querele communi di tutto il regno. Quando nascesse questa commozione generale che vien temuta, si potria dubitar fermamente che in dispetto della regina e d’Ancre si fosse per procurare la liberazione di Condé. Qui si trova ora in Parigi il duca di Roan di gran sangue, che fa come da capo degli ugonotti, e che promette molto di sé alla regina; ma egli non ha fede alcuna e non stima punto il darla ed il romperla. Oltre che quando ben gli ugonotti non avessero lui, hanno la Tramoglia di grandissima casa, parente stretto di Condé per via della madre di esso Condé, ch’è della Tramoglia ancor essa.

Di tutte le cose ch’ho scritte sin qui io sono andato raguagliando come in confuso Vostra signoria illustrissima per la confusione che hanno partorito le materie da se medesime. Ora debbo dirle che ho poi parlato alla duchessa di Longavilla, e le ho fatto sapere la risposta della regina. Alla duchessa è parso che si stia molto sul rigido, non di meno ha mostrato di voler fare ogni officio con Nevers, ed ha mostrato anco di credere ch’appresso di lui sian per valere assai le mie esortazioni, per il rispetto grande che egli porta alla santitá di Nostro Signore ed alla santa sede, ma è necessario che Vostra signoria illustrissima sappia che in questo maneggio della duchessa predetta è intervenuta un’altra persona che in questa cittá è in grandissima stima e venerazione, e che senz’altro dev’essere conosciuta ancora da Sua Santitá e da Vostra signoria illustrissima. Questo è il signor di Berul, uomo di