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318 la nunziatura di parigi


la visitò e si trattenne con lei sin al punto medesimo di partire, e poco prima il re istesso andò a visitarla. Furon però prima concertate le parole che dovevano passare dall’una e dall’altra parte, e furono queste in sostanza: la regina disse al re che ella aveva governato sette anni, che ella desiderava di ritirarsi, che lo pregava ad amarla, e ricordarsi che ell’era sua madre. Alle quali parole rispose il re che ringraziava Sua Maestá delle fatiche fatte, che l’avrebbe sempre servita, e che in ogni tempo se gli sarebbe mostrato figliuolo ossequiente. Il re si ritirò poi quasi subito, ed alcuni dicono che Sua Maestá s’intenerí; altri che non mostrò tenerezza alcuna. La regina gettò qualche lagrima nel parlar che fece al figliolo, ma in tutte l’altre azioni si mostrò costantissima ed in quel concorso di principesse, che tutte piangevano, e fra le lagrime abbondantissime ed i gridi, si può dir, delle figlie, ritenne sempre un volto placido e pieno di virilitá, e nell’istesso modo si mantenne al licenziarsi da Sua Maestá le medesime figliuole e principesse, che andarono ad accompagnarla.

Ha mostrato Sua Maestá un gran desiderio di levarsi di qua. Avrebbe voluto condur le figliuole e d’esserne restata priva ha mostrato il suo maggior dispiacere. In Bles si tratterrá in quel modo che piú sará di suo gusto. Disporrá a sua voglia di quel governo. Avrá dal re diecimila scudi d’oro di pensione l’anno, e del suo ne ha quasi ducento mila; potrá tener la sua compagnia di guardie che l’ha accompagnata quando è partita, e potrá tener tutta la sua famiglia di prima che pur l’ha seguitata; e le resta molta commoditá per gratificare i suoi servitori, avendo Sua Maestá nel paese che le fu assegnato per assicurazion di dote alcuni vescovati e molte abbazie da provedere, e molti offici secolari di varie sorti. Il vescovo di Lusson è andato a servirla e sará come capo del suo consiglio. La regina ha desiderato d’averlo appresso e senza dubio ne sará ben servita.

Di questi particolari toccanti la regina ho giudicato conveniente di far una lettera a parte.

Di Parigi, li 9 maggio 1617.