Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/349

Da Wikisource.

lettere diplomatiche 343


gnor di Luines poi ha avuta gran parte in queste due deliberazioni, ed il suo favore ogni dí va piú crescendo, sí come egli ogni di piú si mostra inclinato alle cose della Chiesa, e perciò stimarei, se cosí piacerá a Sua Santitá e a Vostra signoria illustrissima, che sarebbe a proposito che la Santitá sua scrivesse medesimamente un breve ad esso signor di Luines, con lodar ancora lui di quanto ha fatto sin qui in servizio della religione e con persuaderlo a far l’istesso per l’avvenire; e caso che ciò s’abbi a fare, si potrebbe scrivergli nella forma piú onorevole, perché egli adesso è governatore in capite dell’Isola di Francia, che era il governo del signor duca d’Umena. Non sarebbe se non bene che ella ancora con quest’occasione scrivesse al detto signor di Luines, che le servirebbe per introdurre con lui qualche sorte di corrispondenza per tutto quello che potesse occorrere; Vostra signoria illustrissima medesimamente per il sudetto rispetto potrebbe dargli dell’eccellenza. Io però in ciò mi rimetto al prudentissimo giudizio di Sua Santitá e di Vostra signoria illustrissima.

Di Parigi, li 25 settembre 1618.

XXX

Notizie degli avvenimenti di Boemia.

L’agente qui dell’imperatore è venuto a trovarmi, e m’ha dato parte dei buoni progressi che si van facendo in Boemia dalla parte di Sua Maestá cesarea, come Vostra signoria illustrissima averá inteso da monsignor nunzio d’Alemagna. Da esso monsignore è un gran pezzo che io non ho avute lettere, e mai non ho avuto risposta di quel che gli ho significato intorno a quanto io avevo negoziato qui per l’affare di Boemia; si come non ho avuto mai né anche avviso di quel piego ch’io gl’inviai per monsignor vescovo di Sant’Angelo, dove era la risposta di questo re alla lettera del re di Polonia. Ho