Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/399

Da Wikisource.

lettere familiari 393


doveva alla Serenitá vostra della risoluzion presa allora, cosí vengo a passar il medesimo offizio con ogni piú viva e piú devota espressione d’animo per questo presente successo. E perché le grazie giá ricevute da Vostra Serenitá si benignamente, mi danno speranza ch’io sia per riceverne delle nuove, io ardisco supplicarla che si degni di conceder licenza al detto mio nipote di poter dare una scorsa a Roma per uno o due mesi, affinché dovendo io medesimo trattar con lui d’alcuni affari domestici de’ piú importanti che possano occorrere per servizio commune della mia casa, e suo proprio, egli possa trovarsi qui meco a pigliar quelle risoluzioni che sopra di ciò saranno piú convenienti. Riceverei pur’anche a singoiar grazia ch’egli potesse restar abilitato a fermarsi ordinariamente coi suoi a casa, con quella licenza però che gliene dovesse conceder prima l’eccellentissimo generale, e per trasferirsi poi secondo l’occorrenze dove lo chiamasse la necessitá del servizio. Da questo mio termine sí devoto di confidenza, che mi fa ricorrere a supplicare Vostra Serenitá di nuovi favori, potrá ella comprendere quanto sia affettuoso all’incontro il mio desiderio di servire la serenissima republica, e quanto avidamente io sia per incontrare sempre mai le occasioni. Sanno gli ambasciatori che sono stati in Fiandra ed in Francia al tempo di quelle mie nunziature con qual prontezza io abbia procurato servirli, e della continova mia devozione verso Vostra Serenitá ho dato medesimamente ogni segno possibile a’ suoi ministri publici in questa corte. All’obligo che di ciò porto dal nascimento, come io sempre sin’ora ho accompagnata la volontá, cosí l’accompagnerò in ogni tempo ancora nell’avvenire, e supplicando Vostra Serenitá a volere coi suoi commandamenti farne piú espressa pruova qui per fine da Dio le prego il colmo di tutte le felicitá piú desiderabili, e le bacio umilissimamente le mani.

Di Roma, li 30 di gennaio 1637.