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394 lettere familiari


XIV

Alla signora Vittoria Bentivoglio.

Riconosco nella lettera di Vostra signoria i soliti concetti della signora donna Costanza e del signor Girolamo, e parmi, per dire il vero, che non vi si scorga altro del suo, che l’esser di sua mano. Posso assicurar Vostra signoria con ogni maggior sinceritá che l’affetto particolare da me prestato alla signora donna Matilda, e la stima che fo del suo merito m’hanno indotto a secondare i suoi sensi e quelli di mio fratello in questa materia di matrimonio, perché per altro avrei goduto di veder libero Cornelio, e padrone di se medesimo, e s’ingannarebbe d’assai Vostra signoria s’ella credesse, per quello che tocca alla persona di lei, che il rispetto della sua dote mi facesse desiderare il fine di questo negozio. L’essere Vostra signoria del nostro sangue, dotata di sí rare virtú, ed allevata sotto una Signora di tanto esempio, sono stati i rispetti veri che m’hanno mosso a desiderarlo. Nel resto questa è una pratica della signora donna Matilda, di mio fratello e de’ suoi figlioli; onde lascio ch’essi principalmente si sodisfaccino, trattandosi del loro interesse. E per quello che tocca alla mia propria persona, assicuro Vostra signoria, che con tenerezza di padre, con affetto di zio, e con rispetto di servitore considererò sempre, ed abbraccierò tutte le cose sue. Pregola a restar persuasa di ciò pienamente e le bacio di cuore le mani.

Di casa, 23 di marzo 1637.

XV

Al signor duca di Modona, a Modona.

Stimarei di commettere un grand’errore, se col ritorno a Modona del signor commendator Testi io non rinovassi in memoria a Vostra Altezza la singolar mia osservanza verso di