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libro primo - capitolo vi 51


visitarlo egli stesso e compartirli la sua benedizione apostolica di presenza.

Dalle mani dell’istesso Gregorio nella medesima promozione era uscito il cardinale Simone di Tagliavia siciliano. Facevasi egli chiamare col sopranome di Terranova, che era il titolo dello stato col quale si denominava Carlo duca di Terranova suo padre. Non poteva egli uscire né di casa piú principale in Sicilia né di padre piú stimato in ogni altra parte. Aveva il padre in diversi nobilissimi impieghi da lui esercitati in servizio del re Filippo secondo acquistato un gran merito appresso la corona di Spagna. Era stato egli spedito dal re particolarmente a quel convento celebre di Colonia nel quale pur papa Gregorio aveva inviato suo nunzio l’arcivescovo di Rossano, Giovan Battista Castagna, creato poi cardinale da lui nell’istessa promozione col Tagliavia e che poi fu assunto al grado pontificale. Trattossi in quel convento di rimediare alle turbolenze che agitavano sí miserabilmente la Fiandra, e con sí gran pregiudizio della religione e causa cattolica; e benché fusse riuscito infruttuoso il trattato, con tuttociò il duca di Terranova in esso aveva mostrato sí ardente zelo non meno in quella parte che riguardava il servizio della sede apostolica che nell’altra concernente gl’interessi propri della corona di Spagna, che non aveva potuto farlo apparire maggiore l’istesso nunzio nel separato suo ministerio. Quindi mosso Gregorio, e per se stesso e per gli offici del re, si era con ogni propensione indotto a promovere Simone figliuolo del duca alla dignitá del cardinalato. Studiava allora il figliuolo in Ispagna e con tale opinione di virtú e d’ingegno, che fu molto approvata la sua esaltazione a quel grado. Venuto poi alla corte di Roma vi si era trattenuto con grande onorevolezza, e tuttavia vi si manteneva con l’istesso decoro. Cardinale grave prudente che mostrava buoni sensi civili, e che ne faceva apparire proporzionatamente ancora le azioni.

Fra le creature di Sisto quinto rendevasi sommamente conspicuo per nobiltá e di sangue e di merito il cardinale