Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/60

Da Wikisource.
54 delle memorie


mostrandosi tanto piú avido di quel breve imperio quanto piú lo vedeva fuggitivo, e tirando a sé tutta l’autoritá che da molti era chiamata dominazione, perciò aveva egli fatto nascere nuovi concetti delle sue azioni presenti come tanto diverse dalle passate. Eragli intanto venuta meno la qualitá di nipote di papa dopo la morte del zio, onde rimasto cardinale sotto l’imperio altrui dopo avere deposto il suo, s’era dato nuovamente alla vita spirituale, e piú che mai la professava in tutti i modi piú convenienti alla dignitá che tuttavia lo faceva sí conspicuamente risplendere. La chiesa del suo titolo era, come ho detto, quella di santa Cecilia, vergine e martire sí gloriosa; ma non corrispondeva alla sua gloria celeste questo edilízio terreno. Onde il cardinale s’applicò a risarcirlo e in varie maniere a nobilitarlo, che in breve tempo lo fece divenire uno de’ piú vistosi e piú nobili che siano oggidí in tutta Roma. Il meno però fu la fabrica. Non volle acquietarsi giamai il cardinale sinché egli dopo avere usate diligenze incredibili non ebbe trovato il corpo della medesima santa, e ciò gli succedé con una felice ricerca di altri corpi santi che pure nel medesimo luogo gli vennero in mano all’istesso tempo. Aggiunse egli dunque altre splendidissime nuove memorie in onore principalmente della martire a cui era dedicata la chiesa ed insieme degli altri accennati santi. E queste erano le delizie, questi i teatri ne’ quali si tratteneva il cardinale Paolo Sfondrato quando io venni a Roma. Nel resto viveva con modestia esemplare di famiglia e di casa; le piú ricche suppellettili delle proprie stanze erano pitture eccellenti nelle quali contendevano insieme la pietá con l’arte, e l’arte con la pietá. Nude in tutto il resto le pareti e di quelle e di ogni altra camera. Servizio di terra alla tavola, vivande a proporzione del servizio; carrozze e cocchi in ogni piú positiva forma, e tutte l’altre azioni pur similmente con ugual corrispondenza in modo che una tal sorte di vita e con un tenore sí costante (che poi si confermò sempre piú in avvenire) non lasciava piú in dubio ch’egli non fusse pieno di gran zelo, e pieno insieme delle altre piú pregiate virtú ecclesiastiche, e in somma non fusse