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libro primo - capitolo vii 79


con un tal fondamento che in essa formò una particolare sua grammatica. In tanto egli si era preparato con nuove fatiche esattissime a difendere su le carte in stampa la veritá cattolica contra l’insania eretica, e a questo fine aveva posta insieme una supellettile copiosissima di tutte le piú disputate questioni in tal genere per formarne i suoi libri di Controversie. Onde tornato a Roma si diede tutto a comporli, e riuscirno poi di quel vantaggio alla Chiesa di quell’onore a lui stesso e di quella gloria alla compagnia che la cristianitá nel riceverle con tanto applauso e venerazione ha fatto si pienamente conoscere.

Tale era il concetto generale intorno alle sue Controversie, benché non riescano tanto uniformi i giudizi che non vi siano stati ancora di quelli, fra i piú dotti cattolici e piú versati in materie simili, che avrebbono qualche volta desiderato di vederlo stringere e abbattere con forza maggiore alcuni argumenti eretici, e con maggior pienezza riportare quei tanti e sí manifesti vantaggi che poteva dargli in ogni questione la dottrina cristiana e cattolica. Meco piú d’una volta in Francia mostrò d’aver questo senso particolarmente il cardinale di Perona, quel gran cardinale, quello ch’è stato l’Agostino francese del nostro secolo, e che avendo scritto nella sua lingua con tanta eloquenza e dottrina sopra molti dell’istessa nazione con tanto onore e beneficio della Chiesa cattolica, non era meraviglia se da lui fosse desiderata alcuna cosa di piú in qualche luogo delle Controversie del Bellarmino. Che del resto lo riconosceva ancor’egli per uno de’ piú desti e piú eminenti e piú benemeriti scrittori che avesse avuta la Chiesa ne’ tempi nostri. Ma prima che Bellarmino potesse finire gli accennati libri ne fu interrotto il lavoro dall’aver voluto il pontefice Sisto quinto ch’egli andasse per teologo della santa sede col cardinale Caetano nella sua legazione di Francia: convenendo a Bellarmino occuparsi in altro in quel nuovo impiego per l’occasione ch’egli ebbe di formare alcune scritture dirette al clero del regno, affine di confermarlo sempre piú nella buona causa, e affine di combattere lo scisma che