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libro primo - capitolo vii 81


Battista Deti nato in Fiorenza e nudrito in Roma. Intorno alle persone di questi due la corte parlava dell’uno poco bene e dell’altro malissimo.

Cesis era di casa molto nobile e principale, solita d’aver cardinali e prelati, e d’ordinario gli uni e gli altri di molto valore e di molta stima. Aveva Bartolomeo nella camera apostolica esercitato prima l’officio di chierico e poi quello di tesoriere, e con molta laude e l’uno e l’altro di loro. L’officio di tesoriere specialmente porta seco maneggio grande, richiede particolare industria e vuole insolita accuratezza. A queste parti aveva Bartolomeo sodisfatto a pieno in modo che fra i meriti della sua famiglia e quelli delle sue fatiche il papa nella promozione di sedeci aveva voluto inalzarlo al cardinalato; ma non corrispose poi egli all’espettazione che se ne aveva. Era cupo sopra modo, riservato con mille rivolte in se stesso, tutto pieno di Tacito, adoratore delle sue sentenze, con Tiberio sempre in bocca e sempre in esempio, talché dalla corte si giudicava ch’egli saria stato molto piú a proposito per la Roma d’allora che per la Roma presente. Nel resto capace d’ogni negozio, e che nelle materie camerali in particolare si rendeva ordinariamente superiore ad ogni altro nell’intenderle e nel maneggiarle.

Ma se in Cesis concorrevano molte qualitá buone e cattive insieme, niuna quasi in Deti era di quella sorte. Papa Clemente era nato da una madre di casa Deti, casa nobile di Fiorenza, e perché egli ne conservava una tenera e obligata memoria si era posto in pensiero di far cardinale uno di quella famiglia. Il piú congiunto di sangue era questo Gioyan Battista di cui si parla, ma sí fanciullo ancora nel principio del pontificato che bisognava maturarlo alquanto piú negli anni e ancora insieme negli studi. A tale effetto volle il papa ch’egli entrasse nel seminario romano governato da’ padri gesuiti, e qui vi era dimorato sino all’etá di dieciotto anni ch’era quella nella quale fu promosso. Le relazioni dovettero forse ingannare il papa, con essergli rappresentato il giovane pieno di quei talenti che gliene potevano rendere maggiore l’aspettazione, e forse il giovane stesso dal canto suo doveva occultare quanto