Pagina:Bentivoglio, Guido – Memorie e lettere, 1934 – BEIC 1753078.djvu/89

Da Wikisource.

libro primo 83


Capitolo VIII.

Quale relazione mi fusse data intorno agli altri ordini di persone delle quali viene formata la corte.

Dalla relazione che io ebbi intorno al sacro collegio de’ cardinali passo ora a quella che mi fu data intorno alla prelatura, e altro piú commune ordine della corte.

Quanto alla prelatura, sempre si trova qualche numero considerabile di arcivescovi e di vescovi in Roma, o per esservi trattenuto alcuno di loro per servizio della sede apostolica o per occasione di visitare i sacri limini o per altre occorrenze particolari delle loro chiese. Io giunsi a Roma pochi dí prima dell’anno santo del 1600. Per questa solenne occasione del giubileo universale era concorso e concorreva da tutte le parti un gran numero di forastieri a goderlo qui nella propria cittá di Roma, a fine di potere con la prerogativa de’ luoghi santi participare tanto piú di quelle sacre indulgenze. Per questa cagione dunque oltre a quelle che ho accennate, si ritrovava allora nella corte maggior numero di vescovi che prima non soleva esservi. Procurerò che dopo tanti anni la memoria mi serva quanto piú mi sará possibile a dir qualche cosa d’alcuni piú conspicui tra loro, come nell’ordine de’ cardinali ho parlato de’ soggetti piú riguardevoli. Questi erano monsignor Caetano patriarca d’Alessandria, monsignor Calatagirona patriarca di Constantinopoli, monsignor di Torres arcivescovo di Monreale, monsignor Ferrerio arcivescovo di Urbino, monsignor Matteucci nuovo vescovo di Viterbo che era stato prima arcivescovo di Raguggi, monsignor Speziano vescovo di Cremona, monsignor Malaspina vescovo di San Severo, monsignor Cornaro vescovo di Padova, monsignor Bastone vescovo di Pavia, monsignor Graziani vescovo d’Amelia, e monsignor Burgi vescovo del Borgo san Sepolcro.