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150 scritti critici e letterari

povera antelope. — O re, o eroi, le armi vostre sono destinate a salvare gli oppressi, non a sterminar gl’innocenti. — Dushmanta cede tosto al consiglio dell’eremita, e ripone nella faretra la saetta. Tanta docilitá in un monarca possente, giovine e vago di caccia è lodata gentilmente dall’eremita. — Degno è di te quest’atto, degno di te, o il piú illustre de’ monarchi, degno invero d’un principe della stirpe di Puru1. Possa tu veder crescere un tuo figliuolo che sia ornato dalle virtú e sovrano dell’universo! —

L’eremita annunzia a Dushmanta che nel bosco si sta per celebrare un sagrifizio; ed, invitatolo ad intervenirvi, si ritira. Prima di metter piede nell’asilo degli eremiti, Dushmanta si spoglia degli ornamenti reali. — Ne’ boschi — dic’egli — consacrati alla religione bisogna entrare con vestimento piú umile... Eccomi nel santuario. Il braccio destro mi pulsa. Che nuova prosperitá mai vuol promettermi questo augurio? —

Egli sente voci femminili; va spiando; vede alcune fanciulle recare acqua per ristoro de’ loro arboscelli; le contempla, e gli paiono piú amabili assai delle belle donne della sua corte. Sacontala, accompagnata dalle due ancelle ed amiche, Anusuya e Priyamvada, va a versare acqua sui fiori ch’ella ha prediletti. La soave bellezza di lei mette rapidamente in tumulto il cuore di Dushmanta. — Qui — dic’egli, — qui mi nasconderò dietro quest’albero, onde mirar tutte le leggiadrie di Sacontala, e non iscemare nell’anima di lei la confidenza. —

Sacontala, credendosi sola, prega le compagne perché le sciolgano il fermaglio del mantello che le comprime di troppo il seno. Allora nuove bellezze sfolgorano al guardo dell’appiattato monarca, e in lui la passione s’aumenta. Il dialogo delle fanciulle parla della vaghezza de’ fiori, della dolcezza de’ loro profumi, degli amori delle piante; e vi sono frammischiati paragoni tra Sacontala e quelle delizie. Dushmanta, anch’egli, tra sé e sé ne fa di consimili; ed ogni detto spira gentilezza di sentimenti dilicatissima.

La fresca mallica2 s’è sposata all’amra3, soavissimo degli alberi. Il madhavi4, pianta sopra tutte diletta a Sacontala e ch’ella chiama «sorella sua», ha messo fiori intempestivi dalla radice alla

  1. Puru, uno de’ piú famosi tra gli antenati di Dushmanta.
  2. «Mallica», forse il «nyctanthes sambac» (Linneo).
  3. «Amra», albero d’alto fusto e vaghissimo pe’ suoi fiori.
  4. «Madhavi», «ipomea quamoclit» (Linneo).